Quattro chiacchiere col produttore

“Il vino è il più grande prodotto della terra, è vivo, mutevole e palpitante, denso di emozioni… si evolve e si affina nel tempo. Ci assomiglia….. è impulsivo, instabile, ed aggressivo in gioventù, si armonizza e prende equilibrio e finezza nella maturità.

L’essere partecipi ed artefici di un tale processo creativo (e l’intuire quale sarà il percorso di vita di un vino) è un’emozione pari solo a quella che provo realizzando o rinnovando un vigneto. E’ lì che la maestria del vignaiolo è messa alla prova…. da ogni singola pianta messa a dimora.

Essere contemporaneamente vignaiolo attento ed enologo appassionato è un grosso impegno, ma anche una sorta di privilegio.

Creare un grande vino…è sentire nel bicchiere gli aromi della mia terra (dal gelo pungente delle mattine invernali, ai tramonti afosi delle sere estive fino alla festa di profumi delle giornate di vendemmia quando, quasi al buio, le uve croccanti arrivano in cantina).. ripercorrere con la memoria l’annata trascorsa e ritrovarla quando il vino ha preso un corpo, un’anima e un’identità ben precisa e riferibile solo a quel territorio.

Vigneto Perer e Collina Zinzèle sono le mie terre: ognuna con caratteristiche così nette e definite da sentirle immediatamente al naso.

E’ per questo che ho sempre rinunciato ad assemblare le uve, vinifico separatamente le varietà provenienti dai singoli vigneti, millesimando i vini: il processo è più lungo e laborioso, ma questo è rispetto profondo delle espressioni di ogni vigna e di ogni terra.”

Marco Manica nel vigneto di Collina Zinzèle