Sono un uomo fortunato…..sono un vignaiolo “per passione”…lo faccio non per imposizione o per eredità, ma perché l’ho scelto liberamente e quindi…. per passione.
Questo mi dà l’opportunità di coltivare, assieme a mia moglie Rosanna, che condivide questa passione, progetti e sogni.
Fare un vino che rappresenti la tua terra, il tuo modo di coltivarla, unitamente al tuo modo di concepire e vivere il vino, è realizzare un sogno.
Essere artefici del processo creativo che porta al bicchiere ed intuire quale sarà il percorso di vita del vino, è il più grande privilegio del vignaiolo.
E…per un vignaiolo come me…nessun vino è più vino, nessun vino è più vivo del Pinot nero.
Il Pinot nero è difficile da coltivare come pianta, problematico in fase di vendemmia, sensibile agli eccessi di caldo, teme quelli di pioggia.
Puoi farne un vinello o un grande vino: dipende da te e dal tuo progetto di vino.
Mette in gioco tutte le tue capacità di viticoltore e di enologo: la scelta dei giorni di raccolta, la selezione dei grappoli, lo studio dei legni più adatti e dei tempi di affinamento ed invecchiamento.
Il Pinot nero si nutre del legno che gli consente una lunga vita, esaltandone le caratteristiche organolettiche.
E’ una sfida continua, un testa a testa tra la tua e la sua personalità.
Ogni annata è una storia, ogni assaggio nel tempo una sorpresa…..perché l’evoluzione di un Pinot nero concepito per la durata nel tempo, è un’altalena di fasi di apertura e di chiusura…nell’attesa paziente della finezza e dell’eleganza…… che solo un Pinot nero può dare.
Forse perché è il meno domabile dei vini, è quello che più affascina e conquista…e poiché la sua vita nel tempo è lunghissima rispetto ad altri vini, più intense sono le emozioni che può riservarci.
Questo è Zinzèle, il mio Pinot nero.